Ma ti eri forse dimenticato che oggi saresti entrato in trincea?
Che la Bastiglia sarebbe diventata la tua nuova, piccola, inospitale tana?
Che la bambagia di calma e serenitá – take it easy man -, goliardiche risate, sonore pacche rassicuranti sulle gracili spallucce e grintosi YOU ARE THE MAN! delle settimane passate oramai sarebbero stati solo un dolce ricordo?
Perché passato il classico orario nel quale fai percepire solitamente il tuo leggero zampettio, preoccupata e carica di aspettativa la mia diletta Ms. Concatena Fletcher è andata a infilare il britannico (di acquisizione) nasino un po’ qua e un po’ la e indovina che ti scopre?
Che tu Topino, forse per affezione o forse per incapacitá di tagliare il cordoncino ombelicale, eri ancora li, alla tua vecchia postazione….cucciolotto peloso….
Ora ti osservo, con la coda dell’occhio strategicamente occultata dalla mia frangia bombé, mentre trotterelli avanti e indietro, spostando quei quattro foglietti che hai partorito dalla tua venuta, incapace di focalizzare cosa sia meglio fare e cosa sia meglio non fare….
Forse siamo noi che non abbiamo soddisfatto le tue aspettative: forse pensavi avremmo organizzato un piccolo party in tuo onore!
Credo di notare sotto questa insolita e fantasiosa camicia a scacchettoni melanzana, la forma indistinta di una pezza di speck, contributo al festino che non ci siam degnate di organizzare… bad bad girls!
Avrei voluto quasi chiederti se desideravi aiuto mentre disfavi la cartella, infilavi le penne colorate nel barattolo, ripulivi dalle bricioline i cassetti e, senza nemmeno rendertene conto, ti grattuggiavi freneticamente con la zampetta dietro l’orecchio (segno evidente di una certa mancanza di fiducia in te stesso? Nooooo, ma come mi è potuta venire in mente una tale fantasia!).
Ma poi sono rinsavita istantaneamente, ho chinato il capo sulla tastiera e mi sono immersa nel mio lavoro.
Forse ora di stasera, intorno alle 17:30 o giú di li, avrai terminato di ordinare righello, temperamatite e blocchetti dei post it per misura e gradazione colore (seeee magari, secondo me i colori manco li sai distinguere mio funereo roditore), avrai terminato di controllare che ogni penna scriva tracciando un ghirigori su un foglio di carta (e qui non si tratta di licenza poetica o di esagerazione gratuita ma di puro reportage) e se ogni matita ha una punta di una lunghezza ideale compresa tra i due millimetri e mezzo e i tre millimetri virgola due.
Che tenerezza quando sei rimasto allibito davanti al monitor che ti continuava ostinatamente a ripetere che la password immessa era errata: mi è parso quasi di vedere un tremolio nei tuoi occhi e una goccia di sudore scivolarti lungo la tempia, l’ansia da prestazione impossessarsi del tuo debole equilibrio nervoso fino a che, provvidenziale paladino di server e pc, non è arrivato il salvatore a farti notare che se non inserisci il blocco numerico sul tastierino di destra il computer i numeri non li considera e quindi la password risulta incompleta.
Ma come potevi saperlo dico io, come potevi se non c’è alcuna LAMPADINA a segnalarti che il blocca numeri è attivo o meno, esssssantidddddio!
Guarda, se la stima che nutro nelle persone dipendesse da come impilano gli inutili fogli di carta da reciclo, tu ti posizioneresti sicuramente ai primi posti..
Yes, forse you can, ma sure, io di sicuro con uno come te - che mi fa sentire alla stregua di Leonardo di Caprio nel film Shutter Island – voglio averci a che fare il meno possibile.
È vero che la follia è il cibo dei poeti, ma caspita che fortuna, io proprio quest’anno ho deciso di mettermi a dieta!
E dopo aver taciuto tutta la mattina, esserti defilato per seguire una provvidenziale riunione nel dopo pranzo – durata ahimé solo qualche decina di minuti – e dopo essere riuscito a balbettare la prima e unica domanda che mi hai rivolto in tutta la giornata, sei sgattaiolato fuori, una sigaretta tremolante tra le dita e la giacca presa al volo dall’appendiabiti.
Ti ho sentito scambiare quattro amichevoli parole con quella del loculo dietro le mie spalle, ti è scappata anche una risata liberatoria (che non oso pensare con quanto sollievo hai lasciato andare) e ora attendo ansiosa il tuo ritorno, in attesa che tu riesca a rimettere insieme almeno un testicolo per riuscire a dirmi un “A domani” nel momento in cui varcherai l’uscio e tornerai a respirare aria piú leggera.
Lo sai Topino mio, non han mica tutti i torti le cattive della Disney a farsi sempre delle grandi, sonore, soddisfatte risate!
P.S.: Nessuna lista stasera, sono troppo sconvolta dagli eventi....
Good life and good luck (ma davero davero!)
beh...
RispondiEliminache dire?
Dear Pauline, Dear Aireen...
I'm wordless...
chissà
magari deve solo capire che l'aria è cambiata...
o il beneficio d'inventario è finito??
Mah
basta che sotto sian contenti.
E voi mie dearest girls bad girls... che ne dite? ci vediamo sul far del WE???